Una nuova proposta di Riforma Scuola e di riduzione o riduzione del personale della scuola arriva da Trento e stavolta interessa gli insegnanti di sostegno: lasciare ai docenti curriculari la cura degli alunni certificati per differenti tipologie di disabilità. La notizia era già apparsa sul Corriere del Trentino del mese di luglio 2014 e ora in sperimentazione nelle prime classi della regione. Ma attenzione, non si tratta di una vera e propria eliminazione del ruolo dell'insegnante di sostegno ma una rivalutazione della didattiva, con l'intento di fruire di metodologie maggiormente inclusive verso i differenti bisogni educativi degli alunni con disabilità certificata.

Insegnanti di sostegno: via dalla scuola

Abolizione degli insegnanti di sostegno, non poteva certo mancare di seguito alla proposta di eliminazione delle supplenze brevi, delle graduatorie di istituto e della III fascia. Gli incarichi di insegnamento su sostegno sono lasciati ai docenti curriculari presenti nell'istituzione scolastica di riferimento. Circa l'80% dell'organico dei insegnanti di sostegno diventerà un docente curriculare; gli insegnanti restanti (il 20% non menzionato) diventarà specialista in consulenza, nell'offrire materiali, strategie, risorse per il sostegno degli alunni con disabilità certificate.

La sperimentazione, annunciata già dal luglio scorso, è stata avviata in alcune classi del Trentino, con il patrocinio dall'Università di Trento e Bolzano, con il coordinamento di Dario Ianes, fondatore della casa editrice Erickson di Trento e autore del libro "L'evoluzione dell'insegnante di sostegno". La sperimentazione in oggetto nasce dal sempre più crescente "fenomeno degenerativo dell'integrazione" - come sostiene il dott. Ianes -  consistendo nella delega sempre più pressante al sostegno da parte dei docenti curriculari e alle "micro esclusioni" degli alunni disabili dalle classi alle quali sono assegnati. L'abolizione degli insegnanti di sostegno, come afferma il coordinatore del progetto, ha l'obiettivo di favorire una maggiore integrazione degli alunni disabili nel contesto classe, incentivando i docenti curriculari a modificare la propria didattica anche tenendo conto dell'integrazione non solo degli alunni con disabilità certificata ma anche di quelli che presentano differenti livelli e tempistiche di apprendimento.

Già nel luglio del 2013, in seguito alla pubblicazione della rivista del Centro psicopedagogico per la pace, Ianes aveva spiegato la sua idea di "evoluzione positiva" del sostegno, che per lo studioso porterebbe anche lo Stato a spendere meno: circa 100.000 insegnanti di sostegno modificano il proprio ruolo in due direzioni: 85.000 (l'80% circa) entrano nella scuola come docenti curriculari; i restanti 15.000 diventano specialisti e consulenti tecnici offrendo contenuti di expertise che non ricalcano le tipologie di disabilità come l'autismo, o il ritardo mentale ma interessano le metodologie per la realizzazione di strategie di apprendimento cooperativo, meta-cognitivo, adottando nuovi linguaggi e materiali, fruendo in modo inclusivo delle nuove tecnologie. Secondo Ianes questo è il modo ottimale per permettere agli  insegnanti di introdurre quel tanto di "specialità' di cui la normalità ha bisogno" per rispondere in maniera efficace ai bisogni degli alunni con disabilità certificata.