L'assunzione giornaliera di mirtilli porta a un significativo miglioramento delle capacità cognitive, nel caso di demenza causata dal morbo di Alzheimer, e più gravi sono i sintomi maggiore è l'effetto. È quanto emerge da due studi presentati al251° Congresso Nazionale dell'American Chemical Society, che si tiene in questi giorni a San Diego, da un gruppo di ricercatori dell'Università del Cincinnati, guidati daRobert Krikorian.

Le proprietà antiossidanti del mirtillo

Il mirtillo,che fa parte della famiglia delle "Ericaceae", è ormai da tempo considerato un "superfrutto", in virtù del suo elevato contenuto di sostanze chimiche antiossidanti.

Oltre ad avere un alto contenuto di vitamina C, infatti, esso contiene anche altrinumerosi composti chimici biologicamente attivi comel'acido folico,leantocianine,i flavonoli ei tannini, ovvero potenti sostanze antiossidanti di natura fenolica. Tali composti chimici conferiscono al mirtillo notevoli proprietà benefiche per la salute dell'organismo umano, che vanno dallaprevenzione delle malattie infiammatoriee cardiovascolari, alla riduzione del rischio di vari tipi di cancro.

I mirtilli contrastano il declino cognitivo

Negli USA, sono 5,3 milioni le persone che soffrono di morbo di Alzheimer, e il numero è destinato a crescere con il progressivo invecchiamento della popolazione. In particolare, si calcola che per il 2025 il numero di persone affette da questa patologia possaraggiungere i 7 milioni, per poi triplicarsi addirittura entro il 2050.

"In vista di questa epidemia di declino delle capacità cognitive - afferma Robert Krikorian nell'introdurre la sua ricerca -abbiamo condotto due studi, rispettivamente su 47 adulticon più di 68 anni affetti da deterioramento cognitivo lieve, ovvero la condizione clinica che precede il morbo di Alzheimer conclamato, e su 94 adulti con un'età compresa tra i 62 e gli 80 anni che soggettivamente percepivano un indebolimento delle capacità cognitive.

Nel primo caso, i partecipanti allo studio hanno ricevuto una dose quotidiana diestrattodi mirtillo in polvere, corrispondente a circa una tazza di mirtilli, o un placebo, per 4 mesi consecutivi. Il gruppo che ha assunto estrattodi mirtillo in polvere ha mostrato dei miglioramenti significativi delle facoltà cognitive come la memoriae il richiamare alla mente parole e concetti, rispetto al gruppoa cui è stato somministrato il placebo".

Inoltre, esami di risonanza magnetica funzionale hanno rilevato un aumento dell'attività cerebrale soltanto nei partecipanti che avevano assunto polvere di mirtillo.

Il secondo studio, che ha previsto anche la somministrazione di olio di pesce da solo o in combinazione all'estratto di mirtillo, ha dato risultati meno clamorosi, ma allo stesso tempo significativi. "Anche in questo caso abbiamo rilevato un miglioramento di alcune capacità cognitive, ma non della memoria - precisaKrikorian - e questo minore effetto potrebbe essere dovuto al fatto che i partecipanti allo studio avevano una condizione di partenza meno grave". In generale, le due ricerche dei neuroscienziati americani confermano le proprietà benefiche del mirtillo nel migliorare le capacità cognitive e la memoria in alcuni soggetti anziani con segni di demenza.

Secondo RobertKrikorian, queste proprietà sarebbero dovute all'elevato contenuto di antocianinenel frutto, sostanze che in alcuni precedenti studi su animali hanno fatto riscontrare un aumento delle capacità cognitive.