Anche se si tratta semplicemente di una bozza, la proposta di riforma pensioni 2016/2017lanciata da Matteo Renzi continua a suscitare polemiche e confronti. Sono molti gli interventi che si segnalano: innanzitutto Yoram Gutgeld, Commissario alla spending review, ha spiegato come si sia cercata una strada differente per non compromettere i conti dello stato, coinvolgendo le banche e non andando verso un taglio delle Pensioni più alte. A Matteo Salvini, invece, non è piaciuta la battuta di Renzi che ha definito 'sfigati' coloro che, nati tra il 1951 e il 1953, si sono trovati ad essere i più penalizzati dalla riforma pensioni Fornero; il leader del Carroccio non ha usato mezzi termini e ha detto chiaramente che un Presidente del Consiglio che agisce e parla in questa maniera non può che fargli 'schifo'.

Importanti novità sulle pensioni arrivano anche per quanto riguarda le ipotesi sulle penalità (che potrebbero arrivare al 12% per i nati nel 1953) e per quanto riguarda le parole della Camusso, che ha ricordato come non si vogliano tagliare i privilegi di chi ha assegni più alti.

Ipotesi penalità al 12%: ultime novità riforma pensioni oggi 6 maggio

La riforma pensioni 2016/2017all'insegna dell'Ape presenta una serie di penalizzazioni che potrebbero essere discretamente salate, come ha sottolineato anche la Camusso, in un intervento sul Corriere della Sera. Le ipotesi al momento sarebbero le seguenti: si tratterebbe di un taglio annuo sull'assegno del 4%, per cui per i nati nel 1951 la penalizzazione sarebbe appunto del 4%, per i nati nel 1952 dell'8%, per i nati nel 1953 del 12%.

Quest'ultimo dato comincia a divenire sicuramente pesante e questo lascia riflettere sull'appeal che potrebbe avere una riforma delle pensioni strutturata in questo modo. La Camusso ha riassunto in termini molto semplici la questione: perché un lavoratore che può aspirare ad una pensione di poco superiore ai 1000 euro deve pagare una penalità così pesante, mentre chi prende 3mila euro e più non può essere toccato?

La questione riguarda sicuramente gli assegni d'oro, ma anche i vitalizi dei politici e dei grandi manager di stato che, al momento, risultano essere ancora intoccabili.

Regalo alle banche e doppia penalità: novità riforma pensioni oggi 6 maggio

Susanna Camusso spiega che cosa, a suo avviso, si nasconde realmente dietro la proposta di riforma pensioni per il 2016/2017lanciata dal premier Matteo Renzi.

La leader della CGIL spiega innanzitutto perché, in realtà, la penalizzazione sarebbe doppia e dunque ancora più ingiusta: le penalità, infatti, sono già previste dal sistema retributivo, mentre con la proposta del governo si aggiungerebbe un taglio permanente all'assegno: la Camusso sintetizza l'intervento sottolineando come si tratti né più né meno di un regalo alle banche. Un altro aspetto trattato dal Segretario della CGIL riguarda la flessibilità in uscita: è necessario pensare uscite differenziate a seconda della mansione svolta e ricorda, visto che piace sempre citare il modello tedesco, che in Germania è assolutamente impensabile che un operaio esca a 67 anni, come invece accade in Italia da quando è arrivata la legge Fornero.

Insomma, chi ha una pensione bassa deve pagare anche le penalità, chi ha vitalizi e pensioni d'oro non può essere toccato: questo dispositivo è per la Camusso eticamente scorretto. Per aggiornamenti su Ape e altri strumenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.