Gli insegnantiinclusi nelle Graduatorie a esaurimentosono dovuti intervenire per ribattere alle pretese dei professori assunti un anno fa con le fasi B e C della Buona Scuola di Matteo Renzie per difendere il proprio diritto all'accesso all'insegnamento, seppure a tempo determinato. Lo scrive La Gazzetta del Mezzogiorno, edizione Basilicata, di oggi, 29 agosto 2016 che riprende i punti principali del comitato docenti della Graduatorie ad esaurimento della provincia di Potenza soprattutto nei confronti dei docenti della fase C (relativa ai docenti del potenziamento), più di quelli della fase B, ravvisando determinati comportamenti volti a modificare le regole fissate nel luglio del 2015 con la legge 107.
Docenti precari delle Graduatorie ad esaurimento: le richieste pro e contro la Buona scuola
Quattro sono le condizioni dettati dai precari delle Graduatorie a esaurimento, molti dei quali non hanno accettato il piano assunzionale del Governo Renzi del 2015 proprio in previsione delle difficoltà alle quali sarebbero andati incontro con le stabilizzazioni, gli ambiti territoriali e la mobilità straordinaria che ha relegato molti docenti a tempo indeterminato a diverse centinaia di chilometri dalla propria residenza. Nello specifico i precari chiedono:
- che venga confermato il criterio duale delle assunzioni 2016/17, con la metà dei docenti da reclutati dalle graduatorie provinciali e l'altra metà dalle graduatorie di merito regionali derivanti dai vincitori del concorso della scuola 2016, secondo quanto previsto dalla stessa legge 107 del 2015;
- che i precari possano continuare ad avere incarichi annuali fino al 30 giugno 2017, in aspettativa dell'immissione in ruolo;
- che non vi siano provvedimenti legislativi che possano alterare il numero dei posti previsti per le assunzioni dei professori dalle Graduatorie ad esaurimento;
- che non siano emanati provvedimenti che possano diminuire le cattedre dell'organico di fatto, canale dal quale ogni anno vengono reperiti migliaia di insegnanti per le supplenze.
