Le ultime notizie sulla riforma Pensioni riguardano il giudizio espresso dai docenti e dal personale Ata in merito alle nuove disposizioni che stanno per essere introdotte in campo previdenziale, disposizioni che, naturalmente, riguarderanno anche la Scuola.

Secondo quanto pubblicato dal quotidiano economico 'Italia Oggi' nel numero di martedì 1 novembre, le nuove misure potrebbero essere accolte positivamente anche se, naturalmente, andranno chiariti diversi aspetti, primo fra tutti quello riguardante l'anno lavorativo dei dipendenti della scuola.

Ultime news pensioni scuola, martedì 1 novembre: docenti 'Attenti a non ripetere l'errore Fornero'

Il timore è quello di andare incontro nuovamente a quel clamoroso errore commesso dalla riforma Fornero che non tenne conto dell'atipicità dell'anno scolastico.

Come ricorderete, le conseguenze furono disastrose, visto che assistemmo ad una evidente disparità di trattamento pensionistico tra il personale che aveva maturato la 'quota 96' entro il 31 dicembre del 2011 e chi, invece, lo avrebbe maturato entro il 31 agosto 2012, ovvero al termine dell'anno scolastico 2011/2012.

L'avvertimento lanciato dagli insegnanti al governo è proprio diretto in tal senso: sarebbe diabolico se l'esecutivo andasse a commettere nuovamente lo stesso 'errore'.

Riforma pensioni 2017: docenti e ATA potranno chiedere uscita anticipata dal servizio, ma non saranno molti

Mentre il pensiero dei docenti nei confronti dell'uscita anticipata appare decisamente negativo, è stata accolta con favore la possibilità di cumulare gratuitamente tutti i contributi previdenziali non coincidenti che sono maturati in gestioni pensionistiche diverse: giudizio ugualmente favorevole quello espresso sulla possibilità che verrà data ai lavoratori precoci di poter accedere alla pensione anticipata con 41 anni di contributi, senza penalizzazioni e indipendentemente dall’età anagrafica.

In ogni caso, scrive 'Italia Oggi', potrebbero essere in pochi, tra docenti e Ata, coloro che intenderanno anticipare l'uscita dal servizio: complessivamente, la platea interessata riguarda 48mila docenti e 12mila lavoratori ATA. Si ipotizza che solamente un lavoratore su 4 andrà ad utilizzare l'uscita anticipata a costo zero, in gran parte personale in servizio nella scuola dell'infanzia e in quella primaria.