Si è svolta questa domenica 12 febbraio al Teatro Ambra Jovinelli a Roma l'assemblea nazionale "Si apre. La sinistra ancora da scrivere". Circa 600 persone provenienti da gran parte delle regioni italiane hanno partecipato all'incontro promosso da Arturo Scotto e dagli attivisti di Sinistra Italiana che si erano raccolti attorno alla sua candidatura a segretario, poi ritirata a seguito di varie polemiche alla vigilia dei Congressi locali.

Sono intervenuti anche il sindaco di Rieti Simone Pietrangeli e il giovane Tommaso Sasso, esponente dei comitati "Consenso" di Massimo D'Alema.

Tra le personalità presenti anche Claudio Fava, Michele Piras, Arcangelo Sannicandro, Marisa Nicchi e altri deputati di SI, ma anche l'ex segretario nazionale del PRC Franco Giordano. Fra il pubblico quasi cento lavoratori portuali di Civitavecchia, i quali a margine ci hanno detto di essere "molti delusi del fatto che qualcuno abbia insinuato che i nostri circa 500 iscritti a SI non siano veri".

Assemblea 'Si apre' per un nuovo centrosinistra

L'introduzione è stata affidata all'onorevole Ciccio Ferrara, il quale ha detto: "Serve un campo largo progressista e popolare, ma la politica è sempre più distante dalle persone. Dopo la fine di SEL non volevamo l'ennesimo partitino della sinistra, ma un progetto ampio con un processo largo che partisse dai territori. Ciò non è stato fatto: il gruppo dirigente di SI non si è reso conto che c'è una novità dopo il referendum, anche con il dibattito che si è riaperto nel Pd.Ci hanno chiamati venduti. Io non posso accettare che per fare un partitino si denigri il nostro lavoro. Non ci possono accusare di aver fatto tessere false e poi rivendicare di aver 22 mila iscritti: delle due l'una.Il congresso di SI non è contendibile, è una partita truccata e io non andrò a Rimini. Dobbiamo osservare cosa avviene lì dentro sperando che cambi qualcosa, ma intanto ci apriamo per federare ciò che si muove fuori e attorno a noi".

Nel mezzo diversi interventi "sociali" e dai territori.

Molto applaudito è stato Gianni Cuperlo del PD che ha sottolineato "l'importanza di ricostruire un centrosinistra che torni a parlare ai più deboli andando in discontinuità con gli ultimi anni", ma l'altro deputato dem Nico Stumpo che ha invocato "il rilancio di una sinistra in questo paese a cui devono contribuire persone esterne ed interne al PD" e che "il PD deve tornare a essere il soggetto a cui ruota intorno la sinistra italiana".

Il vicepresidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio ha definito il congresso di SI: "Una sceneggiata basista in cui è già tutto deciso" aggiungendo "auguro a Nichi Vendola buona fortuna anche se non capisco cosa sta facendo. Noi facciamo oggi quello che lui fa da dieci anni. Mi fa paura lo spirito da caserma". Mentre Marco Furfaro ha sottolineato: "Non possiamo essere imprigionati in un partitino, per battere il populismo e il renzismo parliamo con tutti a partire da Giuliano Pisapia e chi nel PD vuol cambiare le cose".

Ha chiuso l'assemblea Arturo Scotto: "Solo Sinistra Italiana non si è resa conto che dal 4 dicembre tutto è cambiato. Renzi non è più a Palazzo Chigi, seppure ora vi sia un governo fotocopia. Vogliamo una sinistra utile a cambiare il quadro politico. Renzi vuol fare un'alleanza con Berlusconi, il nuovo centrosinistra è l'unico antidoto a questo. Bisogna riaprire la partita e farlo in autonomia, nessuno di noi vuol finire nel PD, lo avremmo potuto fare in altre stagioni. Ma il popolo del PD non è assuefatto al renzismo, bisogna aprire le contraddizioni in quel mondo. La bussola sia l'unire le forze di progresso".

Insomma, dall'assemblea non è emersa una "scissione" formale da Sinistra Italiana, né la decisione di dare vita a un nuovo gruppo parlamentare, ma è stata ribadita la sostanziale decisione di non partecipare al Congresso nazionale e di verificare i prossimi sviluppi affinché possa rinascere una coalizione di centrosinistra diversa rispetto a quella che ha governato negli ultimi anni.